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Immagine del redattoreEmy Damiani

Wimbledon 2022: quello che c'è da sapere

Aggiornamento: 13 apr 2023

Djokovic si conferma campione per la settima volta mentre Rybakina conquista il suo primo slam con un tempismo perfetto. Lo slam senza punti prende lo sgambetto dal destino.



Anche questa volta è il momento di tirare le somme: Wimbledon è terminato e ad alzare i trofei sono stati Elena Rybakina e Novak Djokovic. Se nel maschile facciamo fatica a vedere l’avanzata delle nuove leve e il “vecchio” – Novak Djokovic – è sempre garanzia, nel femminile l’alternanza di nomi e situazioni è ormai quasi certezza. Iga Swiatek ci stava abituando a una nuova dominazione, ma la giovane polacca, dopo 37 vittorie di fila, è crollata in una fisiologica sconfitta al terzo turno lasciando spazio a giocatrici inattese. Anche nel maschile, però, non sono mancate le sorprese con l'inaspettata finale con Nick Kyrgios, ma Nole non ha esitato un attimo a conquistare il settimo Wimbledon della sua carriera, portandosi così a meno uno da Roger Federer.

Ma come sono andate le due settimane appena trascorse? Ripercorriamo insieme alcune tappe cruciali.


1-Iga, Iga, Iga, Iga, Iga!!! Seduta sugli spalti del campo centrale di Roma, durante il primo turno degli Internazionali d’Italia, ho assistito a un gruppo di polacchi che continuavano a urlare il nome della loro connazionale mentre giocava. Era maggio ed era alla ventiquattresima vittoria consecutiva, da lì Iga Swiatek ha fatto anche meglio: ha vinto il sesto torneo di fila (impresa che nel nuovo millennio era riuscita solamente a Justine Henin) e si è portata a quota 37 vittorie di seguito, battendo il record fino a qui detenuto da Venus Williams (35). Da quando è diventata numero uno al mondo la polacca è diventata quasi inarrestabile, oltre ad essere la nuova candidata a ricoprire un ruolo centrale all’interno del circuito femminile. A Wimbledon Iga si è arresa ad Alizeé Cornet, ma non abbiamo dubbi che tornerà a farci sognare.


2-Alizé, Moi Lolita…ah no. Nei primi anni 2000 la Alizée più famosa era la cantante che aveva spopolato con la canzone “Moi Lolita”. Ispirato al romanzo di Nabokov, il brano era diventato un tormentone estivo nel 2002 e la giovane Alizée aveva preso parte anche al Festivalbar. Venti anni dopo c’è un’altra Alizé che è nel suo momento d’oro: si tratta della tennista francese che quest’anno sta giocando un’ottima stagione. Dopo l’incredibile quarto di finale agli Australian Open, raggiunto sconfiggendo Simona Halep in un match difficilissimo al terzo set, è arrivato ora un ottavo di finale a Wimbledon estromettendo la numero uno al mondo Iga Swiatek. “It’s never too late to try again” per ricordare le sue parole nella commossa intervista con Jelena Dokic agli AO.


3-L’Italia s’è desta… senza Berretto. Classe 96’, romano de Roma, servizio devastante e il dritto più veloce del circuito, Matteo Berrettini era tra i favoriti per questo Wimbledon. Ma i guai non vogliono lasciarlo. L’operazione alla mano l’aveva costretto fuori dai campi per tre mesi, era tornato e subito si era aggiudicato Stoccarda e il Queen’s, sembrava fatta. E poi il covid. Dopo una prima sessione di allenamenti con Nadal sul centrale di Wimbledon, Berrettini è risultato positivo ed è stato costretto a ritirarsi. Daje Mattè, la prossima è la volta buona.


4-Però c’è Sinner! L’Italia non molla e, nonostante il forfait di Matteo,

c’è Sinner a rappresentare il nostro paese con onore. Dopo i fastidi fisici anche per lui, dopo il cambio di allenatore e l’aggiunta di Darren Cahill (ex coach di Simona Halep) alla sua panchina, Jannik finalmente ha ingranato sull’erba e si è spinto fino ai quarti di finale. A fermarlo è stato solo Novak Djokovic in una tirata partita decisa al quinto set, che lascia ben sperare per il futuro dell’altoatesino.



5-Williams che disdetta. Da un anno esatto lontana dalle competizioni, Serena Williams aveva disputato il suo ultimo incontro a Wimbledon 2021. In quell’occasione si era ritirata al primo turno, dopo aver subito un infortunio sul 3 pari del primo set contro Sasnovich. Da lì zero tennis e vita mondana, l’impressione è che il ritiro aleggi nell’aria. Ma, attenzione, come a smentire subito queste voci di corridoio è arrivato l’annuncio del suo ritorno alle gare proprio qui nel tempio del tennis. Come succede però al ritorno dopo un lungo periodo, ha perso alla prima partita. Chissà cosa accadrà prossimamente. Ci pensa ancora allo slam numero 24?


6-La sala stampa colpisce ancora e Ajla risponde. Alla vigilia del quarto di finale di Kyrgios sono emerse accuse di violenza domestica contro di lui da parte della sua ex fidanzata Chiara Passari. Argomento spinoso che l’australiano non ha commentato nella conferenza post match contro Garin, su consiglio del suo legale. Così, se la stampa non ha ottenuto risposte dal diretto interessato ha ben pensato di dirottarsi su un’altra ex… Ajla Tomljanovic! La giocatrice australiana reduce dalla sconfitta in quarti di finale contro Elena Rybakina, la prima domanda che si vede rivolgere è su di lui. “Mi dispiace iniziare su questo argomento… Hai avuto una relazione con Nick Kyrgios per un po' di tempo. Sei a conoscenza delle accuse che sono state fatte, è indagato dalla polizia in Australia. Qual è stata la tua esperienza di avere una relazione con lui?”. Siamo ai quarti di finale di Wimbledon e l’argomento principale dovrebbe essere la partita appena disputata, invece, l’unica cosa che sa fare il giornalista è chiedere sulla sua vita privata con Kyrgios. Come se fosse questo a definirla. Il focus è lui, il tennis di Ajla ora non interessa, lei ha comunque confermato nuovamente un quarto di finale slam ma questo sembra non avere peso. Tomljanovic ha risposto educatamente per poi mostrare disappunto sui social: “Do better”. Sì, si può fare decisamente di meglio.


7-Kyrgios vs Tsitsipas, non propriamente quello che ci aspettavamo. “I bambini dell’asilo stanno facendo casino” canta Vasco Rossi in Asilo “Republic”, metafora della rivoluzione culturale dei giovani degli anni Settanta. Tra i fili d’erba, invece, nessuna metafora: Kyrgios e Tsitsipas si sono trasformati in due bambini dispettosi pronti a tirarsi i capelli. Kyrgios ormai ci ha abituato a veri e propri colpi di testa e Tsitsipas ci ha abituato all’aiuto coaching e alle toilet infinite. Entrambi non si sopportano, è evidente, e il risultato quando devono giocare contro è disastroso. Urla, gestacci, parolacce, palline volate via, pallate tirate addosso e insulti. La partita di tennis che si trasforma in una briscola di quartiere tra bestemmie ad alta voce e pronta a sfociare in rissa. Morale della favola: 10.000 dollari di multa per il greco per il lancio violento della pallina in mezzo al pubblico e 4000 dollari all’australiano per frasi oscene (che tra l’altro aveva già ricevuto al primo turno una sanzione di 10.000 dollari per uno sputo verso uno spettatore). Come se non bastasse, i due hanno continuato a battibeccare anche via social dopo la partita. Insomma, è finita in caciara. E senza ritegno.



8-Nadal il guerriero (in)distruttibile. Prima la caviglia, le ginocchia, poi la schiena, la costola, il piede… Non c’è più una parte del corpo di Rafael Nadal che non si sia infortunata, ma, nonostante tutto, lui non si è arreso mai. Quest’anno ha vinto l’Australian Open e il Roland Garros per la quattordicesima volta, portandosi a quota 22 slam (record assoluto tra gli uomini). Ogni volta sembrava spacciato e ogni volta poi ha vinto. Non lo abbiamo mai visto lamentarsi e mai rinunciare, ci ha abituato troppo bene. Forse è per questo che quando lo vediamo in difficoltà lo stupore è tanto. Nei quarti di finale a Wimbledon, a metà del secondo set contro Taylor Fritz, dava davvero l’impressione di non poter più competere. Poi non sappiamo come, non sappiamo perché, Nadal è incredibilmente riuscito a vincere. Due giorni dopo, però, il verdetto decisivo: non può scendere in campo a disputare la semifinale, non ce la fa. Ha uno strappo addominale. Quello che ora ci chiediamo è: per quanto tempo il maiorchino potrà continuare ancora a giocare ad alti livelli? Non possiamo prevederlo, ma lui ci ha insegnato a sognare.


9-Norrie, London calling. Londra chiama e Cameron risponde… non David, l’ex primo ministro, ma Norrie, il quarto britannico dell’Era Open a raggiungere le semifinali sull’erba londinese. Sembrava impossibile e invece ce l’ha fatta: l’inglese ha conquistato la sua prima semifinale slam in carriera. La curiosità? Cameron Norrie non ha una macchina e in queste due settimane si è recato all’All England Club in bicicletta, dichiarando: “non posso definirmi un ciclista a tutti gli effetti, ma è bello battere il traffico ed è sicuramente un buon riscaldamento”. È il caso di dire che ha pedalato parecchio per arrivare fin qua.


10-Bieloruss* e Russ* non sono ammessi. Ma Rybakina… Sembra la giusta punizione per aver impedito a giocatori e giocatrici di nazionalità russa e bielorussa di prendere parte al torneo. Elena Rybakina, la ragazza moscovita che gioca per il Kazakistan, ha vinto Wimbledon. Si tratta del suo primo slam in carriera nel momento più politicamente difficile. Tante sono le questioni in ballo e tante sono le domande sulla guerra in Ucraina che le rivolgono in sala stampa, e lei, dopo essersi finalmente lasciata andare, ha dichiarato: “Non ho scelto io dove nascere, ma tutta la gente del Kazakistan mi ha supportato così tanto in questi giorni, e io gliene sono grata". Timida e contenuta, non ha esultato quasi mai per tutto il torneo e per tutte e due le settimane ha cercato di schivare le domande anti-Putin. Caso, destino, karma... chiamatelo come volete, ma Rybakina ha vinto.


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