Il primo slam dell’anno è giunto al termine e ad alzare la coppa sono Rafael Nadal, il primo uomo a raggiungere quota 21 slam, e Ashleigh Barty. Mai edizione fu più vincente per gli australiani: tra le donne torna finalmente a vincere una paladina di casa e vale lo stesso anche nel doppio maschile, dove Thanasi Kokkinakis e Nick Kyrgios hanno trionfato sull’altra coppia australiana.
Oltre ai successi, però, questa volta sarà ricordata anche per il caso Djokovic che alle porte del torneo ha alimentato la stampa mondiale. Tante le critiche e le voci che si sono alzate, tra chi ha difeso il numero uno del mondo e chi si è schierato contro l’operato di Craig Tiley. Quali che siano le opinioni di ciascuno, quello che è certo è lo sconforto e l’amarezza che sono rimasti per le situazioni venute a crearsi. Nonostante tutto, si è giocato e i tennisti ci hanno regalato come al solito due settimane memorabili e un finale epico che ha riscritto la storia del tennis. Ripercorriamo le tappe fondamentali insieme.
1-Double trouble. L’anno scorso abbiamo ricordato l’Australian Open perché iniziato con 3 settimane di ritardo, a causa della pandemia, e con il ritorno del pubblico – tranne che per un lockdown di 5 giorni tra la prima e la seconda settimana – dopo un 2020 all’asciutto. Quest’anno, invece, il torneo è iniziato quando doveva iniziare, ma le chiacchiere lo hanno anticipato. Djokovic sì o Djokovic no, that is the question. Il serbo ha fatto parlare tanto e non bene, e questo non aiuta lo sport. Tribunali, ricorsi, avvocati, primo ministro, dichiarazioni e conferenze, quello che è chiaro è che sono due anni che per un motivo o per un altro l’Australian Open ha problemi da affrontare. Che succederà l’anno prossimo?
2-Il ritorno di Sir Andy. Proprio qui, in conferenza stampa, tre anni fa Andy Murray aveva quasi annunciato il ritiro in lacrime. La sua anca non gli permetteva di giocare come voleva e i dolori non accennavano a diminuire. Oggi, dopo una serie di interventi, riabilitazioni e ripartenza dai Challenger, è tornato a vincere il primo turno agli AO e con un giocatore per niente facile da battere, Basilashvili. Lo scozzese ha portato a casa la partita in 5 set: 6/1 3/6 6/4 6/7(5) 6/4. Non male come ritorno.
3-La caduta della principessa Leyla. Quello che nessuno si aspettava era la sconfitta al primo turno di Leyla Fernandez. La canadese, dopo la finale allo Us Open, era lanciata per un’altra bella impresa, ma così non è stato. Sembrava Emma Raducanu a mostrare qualche perplessità in più, dopo un avvio di stagione disastroso, invece l’inglese ha raggiunto almeno il secondo turno prima di fermarsi. Il panorama del tennis femminile continua ad essere variegato e altalenante, chissà se i tornei dei prossimi mesi sapranno restituirci il gioco di qualità di queste due piccole campionesse.
4-Farfalla portafortuna, o forse no. Vi ricordate la farfalla che l’anno scorso si era posata sul viso di Naomi Osaka e Novak Djokovic? Entrambi avevano poi vinto il torneo. Quest’anno la giapponese ha indossato scarpe che richiamava i colori e le forme del lepidottero, ma la sua corsa si è arrestata al terzo turno. Djokovic, per i motivi che tutti conosciamo, non ha partecipato. Sinner è stato l’erede di questa famosa farfalla, vedendosela arrivare e appoggiarsi sul suo cappellino durante un’intervista a fine partita. Anche lui ha perso, ai quarti eh, non male, però ha perso. Che quest’anno l’effetto farfalla secondo la teoria del caos fosse, più che un bel portafortuna, un triste presagio?
5-Kyrgios non cambia mai. Ormai quasi assente dalla programmazione annuale dei tornei, Nick Kyrgios sembra giocare solo in casa. Da lui, però, ci si può aspettare di tutto. Quello che rimane costante è il suo temperamento sanguigno e la sua esuberanza. Ne è un esempio la sua vittoria al primo turno, alla fine del quale ha ben deciso di festeggiare imitando CR7 e interagendo con i fan tra selfie e sorsate di birra. Risultato? Tanti fischi e pochi applausi. Nick, genio sì, ma anche tanta sregolatezza.
6-Record. Il nostro Andreas Seppi con la sua 66esima partecipazione di fila in uno slam supera Roger Federer (fermo a 65). Un risultato per l’azzurro che però ancora non si avvicina al record dello spagnolo Feliciano Lopez, il quale con l’AO2022 segna la sua 79esima partecipazione di fila in un torneo dello slam. Vamos Felicio, non fermarti mai!
7-Ciao Sam. Quale posto migliore per salutare il mondo del tennis se non a casa propria? È così che Samantha Stosur ha deciso di chiudere la sua carriera. La giocatrice australiana, che nella sua lunga carriera ha vinto uno Us Open, ottenuto una finale al Roland Garros e ha raggiunto la posizione numero 4 della classifica mondiale, si è fermata al secondo turno per mano di Pavlyuchenkova e ha detto basta.
8-Osaka fuori, Anisimova dentro. Dopo un periodo di stop per prendersi cura della sua salute mentale, Naomi Osaka è tornata in campo in Australia con l’obiettivo di divertirsi e non badare troppo ai risultati. Con questo spirito è arrivata al terzo turno dove ha incontrato e perso da Amanda Anisimova. L’americana di origini russe ha ottenuto di nuovo una bella vittoria dopo un periodo buio. La giovane, infatti, dopo aver perso il padre – nonché suo allenatore – alla vigilia dello Us Open 2019, dal quale si era poi ritirata, aveva subito un crollo. In questo AO22 si è arresa soltanto ad Ashgleigh Barty… che questo risultato sia per lei una rinascita.
9-Cantami, o Diva, del pelide Sasha Zverev l’ira funesta… Non ci riesce neanche questa volta il tedesco. La coppa di uno slam non rientra ancora nella sua teca dei trofei e così anche l’opportunità di avvicinarsi alla posizione numero uno della classifica fallisce. Inaspettatamente Zverev ha perso agli ottavi di finale contro Shapovalov in solamente tre set. Una prestazione che non ci si aspetta dal numero tre del mondo. Tanti gli errori, tante le occasioni sprecate, tanta la rabbia: quello che rimane a fine partita è una racchetta spaccata e una sconfitta cocente.
10-Gael Monfils, tra amore e tennis. Esattamente un anno fa il tennista francese piangeva in conferenza stampa, dopo aver perso al primo turno, lamentando un periodo difficile dal quale non sapeva come uscirne. La sua fidanzata Svitolina gli dedicava cuori disegnati sulle telecamere a fine match, per poi dichiarare al termine del torneo che si erano lasciati. È passato un anno e Gael è tornato a giocare agli Australian Open da sposato, con Elina, e si è spinto fino ai quarti di finale dopo prestazioni formidabili e la vittoria anche del torneo di Adelaide. Davvero un bel periodo… Che l’amore sia per lui il motore di ogni cosa?
11-Italiani alla riscossa. Già da qualche tempo ci stiamo abituando a vedere i tennisti italiani ai livelli più alti del tennis e la loro corsa va sempre migliorando. Infatti, per la prima volta dal 1973, ci sono nuovamente due italiani ai quarti di finale di uno slam. Così come era successo a Panatta e Bertolucci, questa volta sono stati Matteo Berrettini e Jannik Sinner ad andare a caccia della semifinale. Perfino in doppio le cose non sono andate male: anche Fabio Fognini e Simone Bolelli (che proprio qui nel 2015 avevano alzato la coppa più grande) hanno disputato i quarti.
12-Berrettini come martella. L’anno scorso le cose non erano andate proprio bene. Durante la sua ascesa all’Australian Open, Berretto era stato costretto al ritiro agli ottavi di finale a causa di uno strappo addominale. Quest’anno la voglia di riscattarsi era tanta, così, mentre Sinner si è arreso a un ingiocabile Stefanos Tsitsipas ai quarti, Matteo è arrivato fino in semifinale – diventando il primo italiano a raggiungere le semifinali agli AO e il primo italiano di sempre ad ottenere tre semifinali in tre prove dello slam.
13-Dritto in Controbalzo. La partita con Monfils è stata formidabile. Il francese, quando si accende, tira fuori dal suo repertorio colpi che sembrano delle magie. Ma vale altrettanto per il nostro italiano: Matteo, infatti, sul 4-2 del primo set ha eseguito in dritto in controbalzo da manuale.
14-“It’s never too late to try again”. Queste le parole pronunciate da Alizé Cornet nell’intervista a fine partita, dopo aver sconfitto Simona Halep. 2 ore e mezza di gioco dove entrambe erano accaldate, stremate, sofferenti ma combattive. La francese non si è arresa e con i nervi e la cocciutaggine alla fine l’ha spuntata. Dopo ben 63 tentativi, è approdata al suo primo quarto di finale in uno slam. Commovente l’intervista con Jelena Dokic, alla fine della quale Cornet ha omaggiato l’ex giocatrice e si è congratulata con lei per come è andata avanti e ha affrontato i momenti difficili che hanno caratterizzato la sua vita. Lo sport è meraviglioso anche per questi abbracci affettuosi.
15-Per vincere devi trovare le Chiavi giuste. Nel tabellone femminile c’è chi si aspettava di vedere in semifinale Osaka, Sabalenka, Sakkari, oppure Badosa… e invece c’è arrivata Madison Keys. Assente da un po’ dalle competizioni maggiori e dopo aver chiuso il 2021 fuori dalle prime 50 al mondo, l’ex finalista dello Us Open 2017 sta risalendo pian piano. Questo 2022 è iniziato al meglio per lei: ha vinto il WTA250 di Adelaide e conquistato nuovamente una semifinale slam.
16-Da “smelly cat” a “small cat” il passo è breve. Avete presente Friends, una delle comedy più famose alla fine degli anni 90’? Una delle protagoniste, Phoebe, aveva creato il jingle Smelly cat, diventato famoso e cantato da tanti. Nel 2022, invece, la frase virale è “small cat”, pronunciata da Daniil Medvedev come insulto contro il giudice di sedia Jaume Campistol. Il russo non si è contenuto alla fine del secondo set, perso contro Tsitsipas, e per sfogare la frustrazione ha optato per questo comportamento. Gli è costato 17.000 dollari di multa.
17-Il miracolo Kokkinakis & Kyrgios. Abbiamo già raccontato dello straordinario inizio di stagione del giovane Kokkinakis, con il suo primo titolo ATP conquistato. Nonostante il primo turno in singolare dell’Australian Open non sia andato bene, probabilmente complice la stanchezza delle due settimane precedenti, Kokk ha disputato il doppio grazie ad una wildcard insieme all’amico Nick Kyrgios. Se il fisico regge e la testa pure, questi due sono due bombe esplosive. E alla fine la meraviglia è successa: i due australiani di origini greche hanno vinto il loro primo slam in casa! In alto i calici, il pubbilco aussie è in visibilio, Kyrgios è appagato e Kokkinakis è felice. Finalmente la vita sembra sorridergli.
18-Let’s the Barty started. La gente di casa ieri non ha festeggiato solo con la coppia di doppio maschile, c’è stata anche la stella femminile a fare il colpo grosso. Ashgleigh Barty, numero uno del mondo, ha conquistato il suo terzo slam dominando tutte le partite – nemmeno un set concesso alle sue avversarie. È la prima australiana a tornare a vincere l’Australian Open dopo 44 anni (l’ultimo a riuscirci era stato Chris O’Neil) e a premiarla, a sorpresa, c’è stata Evonne Goolagong, qui vincitrice l’ultima volta nel 1977. A Barty, amata e apprezzata da tutto il circuito per il suo fair play e i suoi modi gentili, ora manca solo lo Us Open per incassare tutte e quattro le prove del Grande Slam. E ha tutte le carte in regola per riuscirci.
19-Rafael Nadal, l’uomo che ha fatto la storia. 35 anni, un’operazione al piede, sei mesi di stop, il covid. Non sembravano esserci le condizioni per vederlo vincere, e invece eccolo che come al solito riesce nell’impossibile. Forse le parole non bastano per descrivere l’impresa epica che il maiorchino ha compiuto: ha rimontato da due set di svantaggio e in una lotta durata 5 ore e 24 minuti ha battuto Daniil Medvedev. Arrivato al terzo set Rafa sembrava non averne più e il russo sembrava troppo forte… poi la partita è cambiata. Nadal ha vinto con il cuore, ha vinto con la forza di chi non smette mai di lottare. Nadal ha vinto lo slam numero 21 (a 16 anni, 7 mesi e 25 giorni di distanza dal primo), diventando il primo uomo a riuscire in questa impresa, e superando Federer e Djokovic, fermi a quota 20. È stata scritta la storia. Tantissimi i complimenti e le congratulazioni da parte di tennisti e non, tra questi il messaggio di Federer: “Al mio amico e grande rivale Rafael Nadal le più sentite congratulazioni […] La tua incredibile etica per il lavoro, la dedizione, il tuo spirito combattivo sono stati per me un’ispirazione. Sono orgoglioso di aver condiviso con te questi 18 anni […] Sono sicuro che arriveranno nuove vittorie, ma per ora goditi questa”.
Lo sport ha bisogno di tutta questa bellezza e proprio come aveva detto Nadal dopo la semifinale: “In fin dei conti, nella vita quello che conta è fare quello che ti rende felice. Sono davvero contento di avere un’altra chance”. Di felicità ora ce n’è sicuramente tanta.
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