“Agiamo nell’ombra per servire la luce”: questo potrebbe essere il motto di Lorenzo, giocatore dal gran cuore.
Sonego, classe '95, è un uomo silenzioso, che senza clamori della stampa, nell’ultimo anno ha aggiunto risultati su risultati. Zitto zitto e chiotto chiotto ha tenuto alto l’onore dell’Italia nei Masters 1000, negli Atp 500 e Atp 250.
Troppo spesso dimenticato o oscurato dai nomi di un altro Lorenzo e uno Jannik, il Polipo - soprannome che ha dai tempi dei Futures - è un ragazzo semplice che, a testa bassa e lavorando, si fa notare. Sonego gioca bene. Sonego corre su tutte le palle. Sonego ha la grinta. Sonego non si arrende mai. Sonego ci mette la testa e il cuore.
A differenza di altri, lui non è esploso subito. Ma a un certo punto è esploso: nel 2020 ha inflitto a Djokovic la sua peggiore sconfitta con il punteggio di 6-2 6-1. Ha vinto i campionati italiani e ha raggiunto gli ottavi di finale al Roland Garros. In questo 2021 ha vinto a Cagliari il suo secondo titolo Atp ed è entrato nella top 30.
Lorenzo Sonego c’è, ma non tutti lo vedono. Non fanno documentari su di lui, non escono titoloni col suo nome sulle pagine di giornale, non lo trattano come la punta di diamante. E forse va bene così: meno pressioni, meno pensieri, gioco più sciolto. Ma il merito delle sue vittorie gli va riconosciuto sempre, perché è un piccolo grande gioiello italiano.
Oggi ha dimostrato di essere tenace. Di essere forte. Di saper gestire partite difficili. Di giocare fino all'ultimo punto senza mollare mai. Di essere incisivo quando conta. Di essere coraggioso. Di avere tutto quello che serve per giocare a tennis alla grande. Oggi Lorenzo ha compiuto l'impresa. Agli Internazionali d’Italia 2021 il Polipo batte Dominic Thiem per 6-4 6-7 7-6 in 3 ore e 24 minuti. È l’ultimo italiano rimasto in gara e questa sera ci ha regalato emozioni indescrivibili. Sonego, immenso.
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