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Immagine del redattoreLorenzo Marchi

Il Manifesto di Controbalzo

La nostra mission condensata in un esilarante decalogo

Esattamente come fecero Marinetti per il Futurismo e Marx per il Comunismo, anche noi ci sentiamo in dovere, vista la portata rivoluzionaria che avrà questo blog, di presentarci con il nostro Manifesto:

1) La bellezza non è racchiusa soltanto nei campi centrali dei tornei del Grande Slam, ma sta anche in alcuni anacronistici campi secondari dei più sperduti ATP 250, nelle competizioni del circuito minore dimenticate dalla televisione, dai social media e da Dio, nel doppio del sabato mattina giocato sotto al pallone pressostatico del circolo dietro casa.

2) Lo sport, in fin dei conti, è un gioco. Non va trattato troppo seriamente. Ma il tennis è il più serio fra tutti gli sport, e ogni tanto stimola riflessioni che vanno ben oltre la racchetta, il campo e le palline.

3) Esaltiamo sia l’orrido che il magnifico. Magari all’interno dello stesso articolo. Magari scoprendo che tutto sommato non sono poi due cose così diverse.

4) Facciamo del tennis, lo sport più solitario che esista, un gioco di squadra!

5) La sottile linea di livello che sancisce la classifica di un giocatore o una giocatrice è tanto visibile sulla carta quanto sovente impercettibile dal vivo, sul campo. La nostra missione concettuale sarà dare peso specifico ai minimi dettagli che determinano, ad esempio, una vittoria di corto muso in un primo turno su terra sudamericana di un Carreno Busta un po’ acciaccato contro un Chicco Delbonis in grande spolvero, ma che, guarda caso, si inceppa sul più bello, nel momento di servire per l'incontro.

6) La matematica è una componente fondamentale del gioco del tennis. Nel nostro piccolo, evisceriamo statistiche e snoccioliamo dati per analizzare gli incontri e fare previsioni future. Un approccio analitico professionale, con parvenze magiche. Riccardo Piatti mascherato da mago Otelma, qualcosa del genere.

7) Gossip, cosce lunghe e addominali scolpiti non possono mancare. Diamo alla Pop Culture sciovinista bipartisan il giusto spazio (poco ma necessario).


8) Meme, gif e video bizzarri. A ruota libera. Perché noi siamo giovani dentro (e fuori).

9) Diamo voce a realtà locali del territorio: giovani talenti, saggi maestri, sagaci gestori di club. Intervistarli sarà un privilegiato piacere.

10) Siamo per un giornalismo che lasci spazio alla personalità e alla fantasia letteraria dello scrivente. Nei limiti fissati dalla religiosa disciplina tennistica.

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