Jannik Sinner trionfa agli Australian Open 2024 e Aryna Sabalenka riesce nel back to back. Tutto quello che è successo all'Happy Slam
Jannik Sinner, il ragazzo che ha riscritto la storia del tennis italiano. È lui ad alzare il trofeo degli Australian Open 2024 ed è il primo azzurro a riuscire nell’impresa. Sono state due settimane straordinarie, piene di sorprese e con una ventata di novità. Per cominciare è stata la prima edizione dal 1999 che vede il tabellone senza i nomi di Federer e Nadal e per continuare è stata la prima volta in cui Novak Djokovic ha perso in semifinale. Soprattutto è lo slam che ha tenuto noi italiani con il fiato sospeso; anche nel doppio maschile la bandiera italiana si è spinta fino in finale grazie a Simobe Bolelli e Andrea Vavassori.
Ripercorriamo insieme i momenti salienti dell’Happy Slam.
La prima volta non si scorda mai. La prima volta che Federer giocò l’Australian Open era il 1999. Aveva 17 anni, i capelli lunghi e i foruncoli e perdeva al primo turno delle qualificazioni. Rafael Nadal, invece, si è presentato qualche anno dopo e da quel momento non abbiamo mai dovuto fare a meno di entrambi. Fino ad oggi. Il 2024, infatti, è la prima edizione senza lo svizzero e lo spagnolo. I tempi sono cambiati.
Berrettini out, Cobolli in. Alla vigilia degli AO, Matteo Berrettini annuncia il ritiro a causa dell’infortunio al piede sinistro che ancora lo perseguita. Qualche giorno prima si era ritirato anche dal torneo di esibizione di Kooyong Classic e il segnale non era buono. Un’altra delusione per il nostro “The Hammer” che spera di giocare una stagione lunga. A fare da contraltare, però, c’è Flavio Cobolli, che dalle qualificazioni riesce ad arrivare fino al terzo turno, centrando il suo miglior risultato.
Tsitsipas magic wand. Partita di primo turno contro Bergs, Stafanos Tsitsipas sembra avere una bacchetta in mano e compie una vera e propria magia. Durante uno scambio duro, il belga gioca una volée ad effetto che rimbalza appena sotto la rete e che roteando torna indietro nel proprio lato di campo. Con una prontezza di riflessi incredibile, il greco mette la racchetta nella metà di gioco avversaria e schiaccia la pallina facendo punto. È tutto regolare: infatti, secondo il regolamento, se una pallina ha effettuato il rimbalzo nella parte di campo avversaria e poi è tornata indietro, il giocatore non commette invasione di campo se con la racchetta oltrepassa la rete per andare a colpire. L’importante è che la rete non venga toccata con qualsiasi parte del corpo o della racchetta. Abracadabra.
Senza tennis e senza stylist: cosa è rimasto di Raonic. Il Raonic che avevamo conosciuto ormai non c’è più. Di lui rimane solo una vecchia figura, alta e un po’ goffa, che lo ricorda e nulla più. L’ex numero 3 del mondo, semifinalista a Melbourne nel 2016, ha perso il tennis che lo caratterizzava e con esso anche la moda si è smarrita. Con un pantaloncino striminzito che assomigliava ad un costume da mare, una maglietta troppo corta da indossare e le gambe senza calzini, Milos non ha convinto neanche nel vestiario. Peccato sia giunto anche il ritiro a sancire la sua uscita dal campo.
Kokkinakis, il beniamino del popolo australiano. “On the people’s court is the people champion” così viene acclamato il paladino di casa Thanasi Kokkinakis dopo la vittoria in 5 set nel primo turno. Esattamente 12 mesi fa aveva perso sullo stesso campo in una partita senza esclusione di colpi a 5 set contro Andy Murray. Questa volta si è salvato e il pubblico ha esultato. L’australiano di origine greca, dopo tanti problemi fisici e difficoltà, ha saputo prendersi la sua rivincita.
Dalla racchetta al microfono. Un’altra grande sorpresa di questa edizione degli AO è stata la nuova veste di Nick Kyrgios. L’eroe australiano, ancora fermo a causa dell’infortunio al ginocchio, ha partecipato all’Happy Slam come commentatore. In telecronaca su Eurosport, ci ha dato prova di un altro suo talento: è spigliato ed agile anche con il microfono. Adesso però torna in campo, ci manchi!
Record italiano: tutti al secondo turno! Sono 9 gli italiani che si sono qualificati per il secondo turno degli Australian Open 2024. Non erano mai stati così tanti: Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi, Flavio Cobolli, Giulio Zeppieri, Jasmine Paolini, Elisabetta Cocciaretto e Martina Trevisan. Il record supera i precedenti del 2002, 2006 e 2009 quando a spingersi oltre il primo match erano stati in 8.
“Povero gabbiano hai perduto la compagna”. Tsitsipas torna al centro dell’attenzione con un episodio divertente durante il suo secondo turno contro Thompson. In un torneo in cui le incursioni animali non mancano mai (ricordiamo negli anni scorsi le farfalle appoggiate sui visi dei giocatori o gli insetti che si muovono furtivi in campo), quest’anno torna protagonista il gabbiano. I giocatori sono costretti a fermarsi e ad assistere al volo dell’uccello che sembrava non avere fine.
Rybakina vs Blinkova: la partita da record. 6 match point per Rybakina e 10 match point per Blinkova. Il tie-break più lungo della storia degli slam, 42 punti giocati in ben 32 minuti di puro spettacolo. Una partita al cardiopalma che sulla carta dava come favorita Elena Rybakina e sul campo, invece, ha visto trionfare Anna Blinkova. “Il giorno più importante della mia vita” commenta la russa a fine match e non fatichiamo a crederle.
Che brava Jasmine Paolini. Tra le italiane del tennis c’è Jasmine Paolini che si è spinta più avanti di tutte. L’azzurra, alle sue prime vittorie nel main draw degli Australian Open, ha infranto il sogno di Anna Blinkova e ha estromesso la russa conquistando gli ottavi di finale. Un torneo straordinario per lei, che la osanna come unica italiana tra le donne a raggiungere questo risultato.
La rivincita delle mamme. Osaka, Kerber, Azarenka, Svitolina, Wozniacki, Maria, Townsend e Wickmayer: otto nomi di otto donne fortissime che dopo la gravidanza sono tornate in campo. Fino a qualche tempo fa sembrava quasi impossibile tornare a giocare dopo il parto, invece Kim Clijsters aveva già dimostrato nel 2009 che si poteva non solo tornare a giocare ma anche a vincere (l’anno successivo alla nascita della figlia ha vinto 2 prove del grande slam e un altro ancora l’anno dopo). Anche Serena Williams ha disputato 4 finali slam dopo la nascita di Olimpia. Oggi agli Australian Open 2024 queste otto donne hanno riempito il tabellone femminile e hanno portato una ventata di aria nuova.
Non è mai troppo tardi. Non è mai troppo tardi per diventare numeri uno, Bopanna lo sa. Il doppista indiano, all’età di 43 anni, ha scritto la storia agli Australian Open 2024: è diventato il tennista più “anziano” a raggiungere la vetta della classifica mondiale e ci riesce per la prima volta nella sua carriera. Nel mondo del doppio è il quarto indiano a raggiungere il primo posto nel ranking. E non è mai troppo tardi anche per vincere il primo titolo del grande slam, infatti Bopanna è riuscito anche in questo e torna a casa con in mano il trofeo più grande.
La rimonta di Andreeva. Che Mirra Andreeva ha un grande talento si sa, ma che ha anche una grande forza mentale a soli 16 anni è da sottolineare. Nel terzo turno contro la francese Diane Perry era in grande difficoltà: era sotto con il punteggio per 1/6 6/1 1/5 e sul 5 a 3 ha annullato un match point, quando punto dopo punto ha fatto una grandissima rimonta che l’ha portata a vincere 10 a 5 al super tie-break finale. Questa ragazza può andare molto lontano.
Numero 1 e numero 3 fuori dai giochi. Tra le favorite del tabellone femminile c’erano senza dubbio la numero 1 Iga Swiatek e la numero 3 Elena Rybakina. Le cose però non sono andate bene per loro. La polacca, in difficoltà già dalla seconda partita, al terzo turno non è riuscita a imporsi contro Linda Noskova. Una brutta sconfitta che permette alla Sabalenka di avvicinarsi pericolosamente alla sua prima posizione. D’altro canto la kazaka ha fatto anche peggio: qui finalista l’anno scorso, non è riuscita a riconfermare i punti e si è fermata al secondo turno.
Free Palestine. Ci stiamo divertendo con le partite di tennis, nel frattempo però nel mondo ci sono guerre che imperversano. A Gaza gli attacchi sono incessanti e delle morti ormai abbiamo perso il conto. La gente non smette di manifestare per provare a smuovere le cose: è quello che è successo durante il match Zverev-Norrie, che per diversi minuti è stato interrotto a causa di una manifestante che ha lanciato in campo dei fogli di carta con il messaggio “Palestina libera”.
50 sfumature di Rublev. Il carattere di Rublev è incontenibile, non sai mai quando può esplodere. E quando succede potrebbe accedere di tutto. Durante le Atp Finals ha picchiato così forte la racchetta contro il ginocchio che ha iniziato a sanguinare. Agli Australian Open 2024 ha dato il meglio contro De Minaur: la partita è andata al quinto ed è stata tiratissima per 4 set, i nervi erano a fior di pelle. In una delle sue escandescenze ha tirato fuori la lingua in stile Kiss e in conferenza stampa ha poi dichiarato:
È meglio non essere nella mia testa, è come un film dell'orrore
Yastremska e Zheng che sorpresa. Dajana Yastremska è la prima donna dal 1978 a raggiungere le semifinali degli Australian Open partendo dalle qualificazioni. L’ucraina, interrotta nella sua corsa solamente dalla Zheng, ha giocato un fantastico torneo. Il risultato le permette di entrare tra le prime 30 del mondo. La Zheng, invece, è la seconda cinese dopo Li Na a giocare una finale slam e raggiunge anche la posizione numero 7 della classifica mondiale.
Il re non è più il re. Da diversi anni ormai il re indiscusso di Melbourne Park era Novak Djokovic. Qui campione per 10 volte, quando era arrivato alle semifinali non aveva mai perso. Quest’anno è andata diversamente, c’è voluto un italiano per interrompere la striscia positiva del serbo. Jannik Sinner ha giocato una partita incredibile e così, 2195 giorni dopo, Djokovic ha perso in semifinale e i pezzi del suo regno iniziano a cadere.
Bolelli ci riprova: l’Italia sogna anche in doppio. Ricordiamo tutti il trionfo agli Australia Open del 2015 della coppia Simone Bolelli e Fabio Fognini. Bolelli ci riprova anche questa volta e c’è mancato pochissimo per ripetere l’impresa. Insieme ad Andrea Vavassori, la coppia italiana ci ha fatto sognare di nuovo, fermandosi solamente alla finale. Un grande risultato per la bandiera azzurra.
Sabalenka back to back. Aryna Sabalenka non si ferma più e vince per la seconda volta consecutiva l’Happy Slam (a riuscire nell’impresa era stata per l’ultima volta la connazionale Azarenka nel 2013). Un torneo perfetto per lei, dove non ha perso nemmeno un set e ha concesso solamente 31 game. Con suo papà volevano conquistare due prove slam entro i 25 anni, quest’oggi ci è riuscita e il loro sogno è diventato realtà. La vittoria, inoltre, le permette di avvicinarsi nuovamente a Iga Swiatek e di riaprirsi la strada per la prima posizione in classifica.
Il capolavoro di Jannik Sinner: è riscritta la storia. Tutti gli italiani hanno puntato la sveglia alle 9:30 e hanno assistito al miracolo che ha compiuto il ragazzo di San Candido. Sinner è il primo italiano a vincere l’Australian Open e con lui l’Italia torna a vincere uno slam 48 anni dopo Adriano Panatta. È il suo primo titolo slam ed è un capolavoro. La finale contro Medvedev è stata una partita difficile: iniziata male, sottomessa al suo avversario per la prima metà. Poi la ruota è girata e le cose sono cambiate. La forza mentale, la resistenza e la tenacia sono state le chiavi dell’italiano per arrivare al risultato di 3/6 3/6 6/4 6/4 6/3. Abbiamo pianto di gioia. La storia del tennis italiano è riscritta, ma anche la storia del tennis in generale perché nei prossimi anni ne vedremo delle belle.
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