Seguiamo le dichiarazioni del tennista austriaco dalla vittoria agli US Open 2020 al ritorno in campo al Masters 1000 di Madrid. La crisi sembra essere superata, ma sarà solo il campo, gioco dopo gioco, punto dopo punto, a confermarcelo.
Assente nelle competizioni dall'eliminazione al primo turno al torneo di Dubai, Dominic Thiem fa il suo ritorno sulla terra rossa di Madrid. Inoltre il 27enne austriaco mette nel mirino lo slam francese - suo obiettivo stagionale - dove spera di arrivare nella miglior condizione.
"Non vedo l'ora di giocare a Parigi dove ho sempre raggiunto buoni risultati negli ultimi 5 anni. Il mio obiettivo è di giocare diversi match da qui fino al Roland Garros, per arrivarci nella miglior forma fisica possibile ed esprimere il mio miglior tennis".
Ma facciamo un passo indietro.
È Settembre 2020 quando Dominic Thiem vince gli US Open, il suo primo titolo del Grande Slam. Dovrebbe essere il momento della svolta, della consacrazione e invece, a conferma ancora una volta dell'importanza della componente psicologica nel mondo del tennis e degli sforzi fisici e mentali richiesti per essere un campione, l'austriaco precipita in un “buco nero” di insicurezza e fragilità. Queste le sue parole a Der Standard, giornale di Vienna:
Quando passi tutta la vita a inseguire un obiettivo che ti condiziona l'esistenza, una volta che lo hai raggiunto cambia tutto: è normale. Quando ho vinto lo US Open, ero euforico. I risultati hanno continuato ad essere buoni fino alle Finals di Londra, ma quando ho ripreso la preparazione per questa stagione, sono come caduto in un baratro.
La “bolla” non ha aiutato: una sensazione già avvertita alla vigilia degli US Open dove però il senso di sicurezza e protezione avevano prevalso sulla surrealtà del giocare senza pubblico: "Il tennis è uno sport molto mentale e penso che senza tifosi sia tutto molto più difficile". In Australia la sua condizione peggiora: "Penso di aver giocato contro Nick Kyrgios una delle partite più memorabili della mia carriera rimontando da due set a zero. È stato un grande sforzo per un premio così piccolo, l’atmosfera era incredibile ed ecco il coprifuoco. All’improvviso mi sono ritrovato negli spogliatoi sudato e l’intera stanza era vuota, sembrava che si fosse verificato un incidente nucleare. Due giorni dopo contro Grigor Dimitrov giocavo in uno stadio vuoto con un caldo soffocante. Non sapevo come gestire la situazione".
Nel 2021 il numero 4 del ranking ATP ha giocato solo 9 partite: è stato eliminato agli ottavi di finale dell'Australian Open da Grigor Dimitrov, ha perso al secondo turno al torneo di Doha da Roberto Bautista Agut e al primo turno al torneo di Dubai, battuto 63 64 da Lloyd Harris. Il calendario segna il 16 marzo.
Oltre alle problematiche psicologiche si aggiungono anche disturbi fisici: "L’anno scorso ho avuto problemi al ginocchio destro, ora al sinistro. È un problema congenito che di tanto in tanto compare alle mie ginocchia. In questo sport, se non sei al 100%, perdi, per questo credo sia meglio non andare ai tornei e tornare nel circuito quando stai meglio". Per questi motivi ha rinunciato a partecipare ai Masters 1000 di Miami e Montecarlo e al torneo 250 di Belgrado: "se fossi andato a Belgrado, avrei nuovamente perso al primo turno e sarei stato risucchiato in una spirale negativa. Ho avuto bisogno di allontanarmi dal tennis".
A dimostrazione che anche un campione non è perfetto né infallibile.
Così, dopo la sua pausa, lo abbiamo rivisto allenarsi sui campi del Madrid Mutua Open, pronto a competere di nuovo.
"La pausa è andata bene, ne avevo bisogno. In Austria ho fatto una buona preparazione sia fisica che sul campo. Non vedo l’ora di giocare nuovamente davanti al pubblico". Il Madrid Mutua Open infatti permette l'ingresso fino al 40% della capacità massima di ogni sessione e rappresenta il primo grande evento sportivo spagnolo con spettatori. Alcuni giornalisti gli hanno chiesto in conferenza stampa che cosa pensasse della condotta di Benoit Paire, il quale ha pubblicamente dichiarato di giocare ed iscriversi ai tornei solo per incassare il prize money, garantito ai tennisti anche in caso di sconfitta al primo turno; Dominic Thiem non ha risparmiato critiche nei confronti del collega e di chi non prende seriamente lo sport mostrando, ancora una volta, la sua ferrea etica del lavoro.
Se non vuoi giocare, stai a casa. Se non sei motivato, nessuno ti costringe a scendere in campo. Credo che la cosa migliore sia fare come ho fatto io: mi sono preso del tempo, ho saltato tre o quattro tornei e dopo un po’ è tornata la motivazione. Quando scendi in campo devi essere pronto a essere competitivo, anche se non sei al 100%. Ma se non te la senti, ti puoi prendere una vacanza.
Alla disciplina del lavoro del giocatore austriaco, si contrappone lo stile di vita più scapestrato del francese che ha replicato così tramite twitter:
Caro Dominic, devo lavorare per andare in vacanza. Mi fa piacere rivederti nel tour. Non ho nessun problema con quello che hai detto. Tutti possono pensare e agire in modi diversi.
Insomma, un serafico Vivi e lascia(mi) vivere!
Esordio vincente per entrambi al Mutua Open: proprio nella serata di ieri Benoit Paire, dopo sei sconfitte di fila al primo turno, ha battuto Nikoloz Basilashvili, fresco vincitore dell' ATP 250 di Monaco di Baviera.
Dal reset al riavvio per Dominic Thiem che, nell'ultima partita in programma sul campo Manolo Santana, ha vinto contro l'americano qualificato Marcos Giron (6-1 6-3) in 58 minuti: step by step, game by game!
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