Nella provincia di Bergamo, ad Arcene, ho scoperto la Bite Tennis Asd: “figlia” di quattro professionisti del settore. Stefania Imolesi e Andrea Biffi, entrambi maestri nazionali FIT, Simone Natale, proprietario dell'omonimo negozio specializzato in centro a Bergamo, e Michele Bona, già manager di GP Rebel Team, hanno dato vita a questa nuova realtà per permettere ai bambini e ai giovani che aspirano a una carriera da professionisti, di lavorare, crescere e di essere seguiti nel miglior modo possibile nella preparazione fisica, tecnica, tattica e mentale del gioco del tennis.
Un'idea nata poco più di un anno fa in pieno lockdown: una bella collaborazione, un invito concreto a non mollare mai, partito proprio dalla provincia di Bergamo, così duramente e visceralmente colpita dal Covid.
Il tennis si è dimostrato – anche in questo caso - un prezioso meccanismo per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio: nel recente passato, pensiamo per esempio a Gaiba e Biella, ha fatto conoscere, evidenziandoli sulla carta geografica, luoghi e paesini prima “sperduti” e che ora hanno assunto una nuova identità locale e nazionale.
La piccola Arcene con il cuore e la volontà di Bite Tennis vuole guadagnarsi il suo Pin su quella cartina: due campi in terra battuta e un campo sintetico indoor al servizio di una trentina di allievi agonisti.
L'Open maschile e femminile, organizzato in concomitanza con il primo anniversario dell'apertura, è già stata una bella vetrina.
Ce lo conferma il maestro Biffi: “Molti i giocatori di seconda categoria arrivati da fuori provincia e fuori regione: le due settimane del torneo sono state un'occasione per rilanciare il centro e farsi conoscere all'interno della comunità locale. Bite è entusiasmo e passione per il tennis, il focus è sulla crescita agonistica giovanile, ma è anche un'opportunità di svago e serenità per tutti i cittadini”.
Quali possono essere i benefici fisici e psicologici del tennis?
“Il nostro sport, considerato uno dei più sicuri in questi tempi difficili di pandemia - il distanziamento è intrinseco nel gioco - è una grande occasione di scarico psicologico e di tensione oltre che di divertimento ed evasione. Ritrovarsi a palleggiare sul campo non è soltanto un esercizio di mobilità ma è anche - soprattutto - riscoprire la propria mente e la propria personalità”.
Il tennista è solo: tutto ciò che ottiene sul campo lo deve solo a se stesso. Ad ogni battuta, una risposta, ad ogni problema, la miglior soluzione possibile. É uno sport che obbliga ad adattarsi, anche alle situazioni più avverse.
"É per questo che l'aspetto mentale del tennis, che a volte viene trascurato nell'insegnamento in età giovanile, è importantissimo: bisogna educare ed abituare i ragazzi alla fatica, al sacrificio. Lo sport, così come la vita, ti mette di fronte a degli ostacoli: non ci si deve nascondere, perché con il giusto impegno si può superare tutto (o almeno ci si deve provare).
A questo proposito - continua Biffi - ho recentemente abbracciato il progetto Mental Tennis di Filippo Gioiello che ha sviluppato un metodo di addestramento mentale per aiutare gli atleti ad esaltare le loro qualità, liberando la mente dai condizionamenti esterni, e a trasformare le loro paure in forza di volontà.
Un viaggio alla scoperta della propria consapevolezza, per la creazione di un giocatore pensante ed indipendente nella gestione della partita”.
Un consiglio per chi si avvicina al tennis?
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