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Immagine del redattoreLorenzo Marchi

(WT)A star is born: Linda Fruhvirtová

Aggiornamento: 3 mag 2021

Setacciando l’argilla cenerina dei campi della Carolina del Sud alla ricerca di un diamante grezzo, ben nascosta tra le tonalità di grigio del terreno una pietra luccicava più delle altre…



In queste solitarie serate di mezz’aprile, trascorse giocoforza appollaiato su una sedia ballerina davanti alla flebile luce di un Mac sempre acceso, una vispa ragazzina di quindici anni si è rivelata mia nuova ossessione. Nulla di spiacevole o morboso, so che a pensar male spesso ci si azzecca, ma per carità, non è questo il caso. Non si trattava infatti di un problema con una (ipotetica) figlia ribelle e il comunicare a papà (io?) nella casa di quale amico/a trascorrerà la notte in corso. E nemmeno di una criminale infatuazione per una Lolita moderna, onirico candido rimasuglio mentale di un immaginario collettivo, tabù impiantato da letteratura spulciata (Nabokov) e cinema assaggiato (Kubrick) nel vortice dei miei 25 anni.


La giovane illuminata che ha destato in me innata simpatia e virtuosa curiosità è una semplice tennista (siamo o no su un blog di tennis!?) vista giocare - in live streaming - sui campi in terra “grigia” di Charleston, cittadina di 135mila abitanti della Carolina del Sud che ha ospitato di recente una serie di tornei WTA (500 prima, 250 poi). Ed è proprio nel torneo americano che Linda Fruhvirtová ha colto in modo inaspettato la prima roboante vittoria sul circuito maggiore ai danni della quotata francese Alizè Cornet, attuale 59 del ranking WTA ed ex numero 11 della graduatoria. Di Linda mi sono innamorato, da platonico innocente, al primo sguardo sul piccolo schermo: un’adorabile scricciolo biondo in tenuta griffata albiceleste (già sotto contratto con un importante marchio), un peperino dalle guanciotte rosse paonazze per lo sforzo e l’emozione dell’esordio, una teen sbarazzina che pare uscita - con tanto di permesso firmato dal genitore - dall’ultima ora di lezione al liceo, giusto soltanto per prendere a pallate una veterana tutta talento e grinta come la Cornet (forse non al meglio delle condizioni, per dover e onor di cronaca la francese si è ritirata nel corso del terzo parziale, ma fino a quel momento era partita “vera”: lo score finale recita 6-2 6-7 4-4 ritiro. Qui sotto il link video degli highlights).



E pensare, che per un curioso caso del destino, Cornet fu una delle prime voci a benedire pubblicamente il talento di Linda Fruhvirtová: dopo un allenamento svolto assieme in terra francese, la 31enne di Nizza dichiarò di essere rimasta letteralmente impressionata dal livello di gioco espresso dalla “ragazzina”. Opinione sedimentata ulteriormente in seguito a questo incontro ufficiale sulla terra battuta americana. Per gli occhi attenti di coloro che bazzicano, per i più disparati motivi, nell’orbita dei tornei Future, Linda Fruhvirtová non è propriamente quella che si può definire un’autentica sorpresa: supervisionata dal guru del power-tennis Patrick Moratoglou (Sì, ci ha visto lungo ancora una volta arruolandola nella sua accademia 4 anni fa…), nel 2021 si è imposta in due tornei 15K nel tepore tunisino di Monastir (cemento) senza mai concedere un solo set alle avversarie, ha collezionato una finale da runner-up sul veloce indoor di Amburgo (battuta da un’altra amabile giovane canaglia, la cinese 18enne Qinwen Zheng) e si è fatta notare anche due settimane fa, perdendo in tre set nel primo turno di qualificazioni del Miami Open dalla top 100 Nina Stojanovic.


Una rapida scalata verticale per la classe 2005 (nata il primo maggio in Repubblica Ceca), che nel giro di poche annate è passata dal dominare le categorie U10-U12-U14 (con tanto di affermazioni nel prestigioso Lemon Bowl romano) al vincere partite nel circuito professionistico. Partite, al plurale, perchè dopo Cornet è arrivata la netta affermazione per 6-4 6-2 al secondo turno contro la padrona di casa Emma Navarro (2001, 404 al mondo e figlia del miliardario Ben Navarro, fresco proprietario dei diritti dei tornei di Charleston).


Il gioco pulito e aggressivo da fondo della Fruhvirtová non ha lasciato scampo alla strenua difesa di Navarro. Si muove davvero bene sul campo Linda, picchia la palla profonda appena ne ha l’occasione, sia di dritto che di rovescio, dimostra buon tocco sui punti nei pressi della rete quando chiamata in causa e disegna con certa facilità esecutiva ottimi angoli offensivi. Osservandolo con meticolosità analitica e un pizzico di sana immaginazione, il suo tennis mi ha ricordato quello della prima versione di Iga Swiatek. Il servizio è per certo il fondamentale meno sicuro, falloso e ancora poco incisivo, ma il tempo è tutto dalla parte della giovane Linda. Ha dichiarato di trovarsi perfettamente a suo agio su tutte le superfici e sotto il profilo della tenuta mentale, la 15enne pare già avere le stimmate della campionessa.


“Non ho mai fatto degli allenamenti specifici per la forza mentale, credo sia una mia qualità naturale, anche se aver giocato tanti tornei negli ultimi due anni mi ha aiutato molto a costruire una mentalità vincente, basata sul giocare tutti i punti senza mai mollare”


Il suo percorso nel torneo di Charleston s’è interrotto nei quarti di finale, sconfitta in due set dall’australiana atipica Astra Sharma, che a Charleston ha ristabilito il suo personale conto con fortuna e successo - alzando il trofeo a sopresa battendo in finale la tunisina Jabeur - dopo il furto subito nel precedente torneo di Bogotà (un clamoroso errore arbitrale a suo svantaggio…)


https://www.youtube.com/watch?v=MqBKqBxycdU (link per il video del "curioso" episodio)


Se il tempo sarà galantuomo, al netto di questa tutto sommato accettabile sconfitta, Linda Fruhvirtová è destinata a un roseo futuro ricchissimo di soddisfazioni.


Voglio sbilanciarmi: non mi stupirei affatto di vederla alzare precoce il trofeo di uno Slam nel giro di non troppi anni (Ostapenko&Swiatek Mood: ON). Un’ultima cosa da aggiungere per definire il quadro di una giovane futura campionessa: non è la sola Fruhvirtová a esser stata baciata dal talento divino. Difatti, la sorellina Brenda (appena 14enne), in una esibizione in Repubblica Ceca dello scorso anno ha battuto Katerina Siniakova, 69 al mondo in singolare ed ex numero 1 in doppio. Se il buongiorno si vede dal mattino, papà Hynek può già sfregarsi le mani e godersi sul sofà l’ascesa delle sue “bimbe” prodigio. Tutt’altra storia rispetto al rientro notturno tardivo della turbolenta figlia durante questo semi-lockdown arancio-rosso. Quella rimane una vana immagine attual-distopica di fantasia dello scrivente. Il doppio sogno di Linda (e Brenda) Fruhvirtová, invece, è meravigliosamente reale.

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