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Immagine del redattoreLorenzo Marchi

10 cose che devi assolutamente sapere su Aslan Karatsev, il tennista russo più caldo del momento

Aggiornamento: 5 mag 2021

Una lista surreale d’informazioni indispensabili per capire fino in fondo la “potenza di fuoco” dell’ormai famosa variante Karatsev.



1) É allenato da maggio 2020 dal maestro Muten, quello di Dragon Ball, che senza indugio alcuno ha interrotto la sua collaborazione decennale con Krilin per abbracciare a tempo pieno il progetto Karatsev.


2) É stato uno dei primi 10 eroici volontari a prestarsi come cavia umana per le sperimentazioni vaccinali covid-19. In cambio di una dozzina di dollari australiani, il 7 gennaio (il Natale ortodosso) nel laboratorio neutrale di Dubai, il buon Aslan s’è fatto iniettare nelle vene tutti i prototipi esistenti allora del siero anti-virus: Pfizer, Astrazeneca, J&J, Moderna, Sputnik, Sinovac e del bicarbonato di sodio (un tentativo andava fatto…). I risultati stupefacenti son sotto gli occhi di tutti. Degli altri nove partecipanti al trial, non s’ha notizia.


3) Il suo piatto preferito è il bortsch, tipica zuppa ucraina a base di barbabietola e panna acida. Dopo averlo dichiarato pubblicamente a un giornale moscovita, Putin, offeso, ha inviato un paio di torpediniere nucleari nel Mar Nero, perché proprio non digerisce il fatto che per il figliol prodigo Aslan quella brodaglia rossastra sia meglio del caviale Beluga.



4) É amico d’infanzia di Oleg Orlovich, mingherlino trapezista 27enne del circo ambulante di Dudinka. Followatelo su Tik Tok…fa delle cose pazzesche!


5) Non essendo abituato a considerarsi un tennista professionista a tutti gli effetti, dopo l’exploit degli Australian Open ’21 ha deciso di utilizzare il metodo di recitazione Stanislavskij per calarsi al meglio nella parte.


6) A Belgrado, dopo l’estenuante vittoria contro il numero uno del mondo Novak Djokovic (arrivata salvando 23 palle break), incalzato dalle mille domande dei media serbi, al microfono se l’è cavata sintetico perentorio con uno: “Perestrojka!”


7) Grandissimo fan dei film di Fantozzi (sì, esattamente come Danielona “coscialunga” Hantuchova), prima di ogni partita si spara sul Tubo qualche spezzone esilarante del ragioniere più famoso d’Italia. Il suo episodio preferito è quello del fornaio Cecco, personaggio in cui ritrova parti di sé stesso. Ha da poco soprannominato il suo dritto a sventaglio “sfilatino speciale” in onor del nostro poeta e nel riscaldamento pre-match è solito fischiettare il seguente motivetto “So’ diabolico nel palleggio, sproporzionato per quanto riguarda la profondità del rovescio, e se trovo l’impatto giusto…mi ciuccio tutto l’avversario come un aragosta”



8) In gioventù, in trasferta a un torneo nella gelida periferia di Minsk, si portò dietro nel borsone soltanto una racchetta: la seconda, quella di riserva, una Maxima in frassino annata '61 dai sentori aromatici di piccoli frutti di bosco, rimase dimenticata nel buio del suo ammuffito stanzino nativo di Vladikavkaz. Ruppe sciaguratamente le corde dopo il primo quindici del primo incontro (di famiglia povera, non le cambiava da 22 mesi). In lacime, il piccolo Aslan disperato riuscì a farsi prestare un mestolo di legno da una supporter presente sugli spalti (in Bielorussia è usanza popolare portarsi dietro dei mestoli di legno per incitare gli atleti dalle tribune, battendoli tra loro come fossero nacchere) e a convincere il giudice arbitro di permettergli il proseguimento della manifestazione giocando con quell'umile arnese domestico raffazzonato al posto della racchetta. Inutile sottolineare come Karatsev vinse a mani basse quel torneo di provincia, non perdendo nemmeno un turno alla battuta.


9) Emulando il suo idolo nel circuito Ernestino Gulbis, s’è voluto giocare il prize money di Montecarlo (18000 euro circa per chi, come lui, è uscito al secondo turno) su una singola mano al Casino Poker, tenuto aperto nell’occasione del torneo solo per i Very Important Players: Anna Kournikova per lui (AK), Amanda Anisimova per il banco (AA). Schiantato facile e rimasto a secco completo, s’è fatto offrire al banco un Manhattan da Tommy Fabbiano. Una volta ubriaco, per dimenticare, s’è scatenato solitario al karaoke sulle note di “Gente di mare” di Umberto Tozzi.


10) Il suo più grande rimpianto della vita è quello di non aver rifilato il triplo bagel a Egor Gerasimov al secondo turno degli Australian di quest’anno (60 61 60, ndr), impresa mancata che lo avrebbe proiettato direttamente nell'olimpo dei Grandissimi: “Non ci dormo ancora la notte… Ho avuto le mie chance in quel maledetto game di risposta ma lui è stato più freddo di me in quel frangente. Chapeau."




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